... A quei tempi era sempre festa. Bastava uscire di casa e traversare la strada, per diventare come matte, e tutto era così bello, specialmente di notte, che tornando stanche morte speravano ancora che qualcosa succedesse, che scoppiasse un incendio, che in casa nascesse un bambino, e magari venisse giorno all’improvviso e tutta la gente uscisse in strada e si potesse continuare a camminare fino ai prati e fin dietro le colline. – Siete sane, siete giovani, – dicevano, – siete ragazze, non avete pensieri, si capisce –. Eppure ...
... magari seguendo le istruzioni di un dettagliato tutorial che faciliti la comprensione delle operazioni da compiere.
Per iniziare occorre procurarsi un cerchio di cartone grezzo, delle forbici, tanti fili dai colori e dalle texture differenti, magari anche passamanerie, ponpon e fiocchi.
Poi... attingerete alle istruzioni proposte dal blog di Free People che, mediate visivamente dalle 25 fotografie che corredano il post, escludono anche le eventuali difficoltà nella comprensione della lingua inglese.
Vestita con un abito corto e dal colore acceso, con la tipica acconciatura raccolta, scarpe rosse con il tacco e tatuaggi sulle braccia, il sorriso sulle labbra dipinte con il rossetto: così il maestro presepiaio di San Gregorio Armeno, Marco Ferrigno, ricorda Amy Winehouse. La statuina di 30 centimetri d'altezza è un omaggio alla giovane cantante scomparsa, trasgressiva nella vita e nell'arte. A differenza delle altre statuine del presepe create da Ferrigno e dedicate ai personaggi illustri, quella di Amy Winehouse entrerà in produzione: le richieste sono tante, soprattutto tra i collezionisti. Ad alimentare il fascino dell'opera è anche il ritorno del numero nero del pop-rock, quel 27 (gli anni della cantante) che accomuna tante giovani celebrità prematuramente scomparse: Janis Joplin, Kurt Cobain, Jimi Hendrix e Jim Morrison.
Ironico e geniale, si sprecano le definizioni per Kobi Levi, il giovane designer israeliano che sta rivoluzionando il concetto di scarpa. Da quando si è diplomato presso la Bezalel academy of art & design di Gerusalemme nel 2001 lo stilista non ha mai smesso di spingersi più in là nella ricerca. L'ispirazione gli viene quasi sempre fuori dal mondo della moda perché lui trasforma la vita di tutti i giorni in oggetti d'arte. Così basta un cagnolino scodinzolante, o una famosa cantante bionda o ancora una banana sbucciata per scatenare la sua fantasia e lasciare a bocca aperta le sue innumerevoli fan in Cina, Giappone, Europa...
Progettato da Linda Loudermilk e presentato al Miami Swim Week, quello che state guardando, è il primo bikini compostabileal mondo! Completamente biodegradabile: finite le vacanze, scavate una buca in giardino, seppellitevi il vostro bikini e dimenticatevene. La natura farà il resto, inglobandolo in circa 180 giorni.
Peccato che non abbia lo stesso appeal dei bikini più colorati e allegri.
Scorci di assurdità e splendide modelle esaltano la moda alternativa realizzata - anche grazie allo styling di Hissa Igarashi - con le lattine vuote di Coca Cola light, gli M&Ms, gli animaletti peluche, le scatole usate di detersivo per lavatrice...
In luogo degli attuali "straripanti contenuti" diffusi con ogni media possibile, una volta le campagne pubblicitarie dei reggiseni si affacciavano pudicamente solo dalle pagine dei rotocalchi destinati alla popolazione femminile e oltre al prodotto proponevano anche messaggi e storie.
Per esempio, un caso concreto è rappresentato da quanto realizzato dalla Maidenform tra gli anni ‘50 e gli anni ‘60.
“Ho sognato di essere ricercata, con il reggiseno Maidenform”; “Ho sognato di suonare in un’orchestra di sole donne, con il reggiseno Maidenform”; “Ho sognato di andare a una festa in maschera, con il reggiseno Maidenform”; “Ho sognato di scrivere una musica dolce, con il reggiseno Maidenform”... recitavano i claim del tempo.
Il reggiseno, che faceva sognare anche cose proibite, portava in sè già i primi segni di quella rivoluzione di costume e di pensiero che di lì a poco avrebbe scosso il mondo.
Il bestseller di Lisa See “Fiore di neve e il ventaglio segreto” finisce dentro la macchina da presa di Wayne Wang e il risultato è un film perfetto per l’estate, per lacrimare in solitudine nelle sale semivuote, ma opportunamente condizionate, o per scambiarsi il fazzoletto di carta nelle arene estive.
La società cinese del XIX secolo dal punto di vista femminile
Ambientato interamente in Cina, il film esplora, attraverso le storie di due amicizie al femminile, l’evoluzione di questo Paese. Un affresco poetico e di interesse storico-sociale sulla Cina del passato e del presente dove le donne, prima, erano schiave dei mariti e vittime di rituali arcaici come la fasciatura dei piedi mentre ora – almeno a Shangai - sono emancipate, indipendenti e l’unica circostanza in cui possono aver dolore ai piedi è per i tacchi alti 7 centimetri. Ispirato all’omonimo bestseller di Lisa See (giornalista americana di origini cinesi) è un film che punta sul fascino visivo delle ambientazioni orientali.
Il film racconta la storia di Fiore di neve e Lily, due bambine di sette anni, vissute ai tempi della Cina del XIX secolo, che subiscono la fasciatura dei piedi alla stessa età e nel medesimo giorno. Questo avvenimento unirà inesorabilmente i loro destini attraverso un legame conosciuto con il nome di laotong – un vincolo che le unisce assieme per l’eternità. Una volta sposate, nell’isolamento dei loro rispettivi matrimoni, le due ragazze troveranno il modo di comunicare furtivamente scrivendosi per mezzo di un linguaggio segreto chiamato nu shu, scritto tra le pieghe di un ventaglio bianco di seta. In una storia parallela, ambientata nella Shanghai dei nostri giorni, Nina e Sophia, due discendenti del laotong, cercano di mantenere salda la loro amicizia, nata sin dai tempi della loro infanzia, nonostante le loro carriere impegnative e le loro vite amorose complicate, in una Shanghai in perenne smania di evoluzione.
La malva(Malva Silvestris) è una delle piante spontanee più comuni, peraltro molto visibile in questo periodo ai bordi delle strade campestri e nei prati, da sempre utilizzata per le sue proprietà emollienti e lassative, dimostrate ormai scientificamente e apprezzate ancora oggi.
L’etimologia del nome malva proviene dal greco "malakos" e significa "molle", cioè dalle proprietà emollienti. Fin dai tempi antichi i fiori e le foglie erano considerate un efficacissimo rimedio per tutti i mali, e in effetti gli antichi Greci la usavano per allentare la tosse; lo studioso Pitagora ne mangiava un pò ogni giorno, convinto che placasse le passioni corporali e gli donasse la lucidità necessaria ai suoi studi. I suoi seguaci, al contrario, la consideravano una pianta sacra, che possedeva il dono della saggezza, e per rispetto si guardavano bene dal mangiarla.
Gli antichi Romani la usavano per combattere i postumi di abbuffate e sbronze, in particolare pare ne fossero golosissimi sia Cicerone che Marziale, mentre Orazio già la utilizzava in cucina. Nel Medioevo era rimedio contro artriti, infiammazioni, stitichezza e obesità. Carlo Magno (il più grande proprietario terriero dell'Europa del suo tempo) ordinò che fosse coltivata negli orti e a tal fine rese obbligatorio questo comportamento inserendola nella sua ordinanza detta il "Capitulare de villis".
Facendo un rapido balzo in avanti fino all’800 è documentato che nel mondo contadino se ne inserivano mazzetti nei corredi da sposa, perché era credenza popolare che la malva aiutasse a conservare la bellezza delle giovani mogli anche in età avanzata.
Cose dell'altro mondo èuna fiaba cinematografica, un paradosso sul tema del razzismo per parlare di integrazione.
Come sarebbe l'Italia senza immigrati?
"Per la prima volta un film italiano affronta le tematiche dell'immigrazione e del razzismo con una robusta vena comica, per la prima volta si racconta il loro mettendo in scena il noi, per la prima volta si cerca di fare un passo avanti spintonando la coscienza a colpi di risate"
Svegliarsi un mattino e accorgersi che tutti gli immigrati, in regola e ben inseriti, sono scomparsi: nessuno si presenta al posto di lavoro, i loro figli non sono a scuola e le loro mamme non vanno a far la spesa. Un sogno per Libero Golfetto, imprenditore veneto che dalla sua tv privata lancia appelli contro l'invasione degli extracomunitari, ma è il caos nella città dove regna lo sconcerto e dove accadono Cose dell'altro mondo. Con questo titolo Francesco Patierno ha confezionato il suo nuovo film, che in uscita il prossimo 3 settembre potrebbe diventare anche un probabile protagonista della sezione Controcampo alla Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia. In attesa dell'arrivo nelle sale, qui di seguito il trailer.
Se sei stanca del solito costume da bagno e per quest’estate hai voglia di qualcosa di diverso, perché acquistarne uno nuovo se puoi facilmente realizzarlo da sola ridando vita a vecchi indumenti dormienti nei cassetti? Potresti riciclare creativamenteuna T-Shirt che non usi più, ricavandone un originale e sexy bikini. Basta aggiungere il tuo tocco personalealle semplici istruzioni del tutorial.
Si può tranquillamente affermare che questa frizzante commedia franco-belga girata da Nicolas Cuche, parte con il piede giusto: gag divertenti e una storia dinamica ed originale. Anche perché è difficile realizzare un film di questo tipo senza cadere nel trito e ritrito “come ho fatto a non accorgermene, la mia anima gemella è sempre stata qui accanto a me”, mentre in Per sfortuna che ci sei la trama è fresca ed innovativa. La coppia Julien & Joanna, interpretata da François-Xavier Demaison e Virginia Efira, funziona e vi farà ridere per tutta la prima parte del film, insieme ad altri personaggi più o meno importanti.
La seconda parte della pellicola però non regge il confronto con la prima, risultando purtroppo meno esilarante e perdendo lentamente la verve comica iniziale: lo scioglimento della trama è un po’ deludente, la banalità è in agguato e l’inizio superlativo cede il posto ad un finale tiepido e irrisoluto.
Peccato, perché il lavoro di Cuche aveva tutte le carte in regola per regalare una ventata di freschezza sul genere comico-romantico. In ogni caso, Per sfortuna che ci sei è un film godibile, consigliato principalmente agli amanti del genere e a chi si accontenta di farsi quattro risate.
Testo di Giulia Crucitti da http://filmedvd.dvd.it/commedia/per-sfortuna-che-ci-sei/
Portatore sano di iella cerca donna d'amare
Julien Monnier ha un problema serio: sarà anche un brillante consulente coniugale, ma non riesce a tenersi una donna per più di due settimane. E la ragione è che da sempre porta iella a tutte le donne che si mettono con lui! Da quelle che finiscono in ospedale più volte a settimana, a quelle che vedono distrutta la loro carriera o le loro relazioni con gli amici e la famiglia. Julien è peggio di un gatto nero per le donne e Joanna lo capirà a proprie spese il giorno in cui lo incontra: ha una carriera di successo e una vita sentimentale fino ad ora felice, ma tutto questo rischia di crollare…
Sarà per la minaccia del surriscaldamento del pianeta, sarà per l'affannosa ricerca di un angolo di tranquillità fuori dalla pazza folla, fatto sta che la famiglia Orsetti ha deciso di trascorrere l'estate a Guastalla e per la precisione nella vetrina di CoseBelleMercerie.
Da noi tutti, gli auguri di buone vacanze agli allegri orsacchiotti!
Da sabato 4 giugno scorso, l'Ufficio Relazioni con il Pubblico di Guastalla si è trasferito al piano terra di Palazzo Ducale. Frequentare la sala d'attesa (dopo aver preso il numero) monitorando di tanto in tanto la chiamata del proprio turno sul display, può rappresentare motivo di rara soddisfazione e piacere per gli occhi... basta orientarsi con il naso all'insù e sbalordire per la meraviglia!
L'anguria(o cocomero) è sicuramente ilfrutto simbolo dell'estate. La sua polpa rossa, fresca, dissetante, è una vera delizia di stagione. La decorazione proposta sul blog Sun Scholars riuscirà a farvela apprezzare anche mediante l'insolito e divertente aspetto dello "squalo-cocomero" che rappresenta un piacevole suggerimento per una straordinaria opportunità di festa e di gioco con i vostri ragazzi. Le dettagliate istruzioni fotografiche del tutorial vi guideranno a un risultato finale di sicuro effetto.
Il ventenne artista Andy Alcala è diventato un caso nel mondo dell'arte. Studente all'università dell'Iowa, ha deciso di immortalare alcune delle più celebri opere d'arte della storia della pittura utilizzando la sua faccia come tela. Così i quadri di geni come Vincent Van Gogh, Andy Warhol e Jackson Pollock si trasformano in arte viva. Il giovane Andy è diventato richiestissimo per le sue performance. Peccato possa esporre le sue "opere" solo singolarmente!
Proviene dalla mia piccola collezione di scatole di latta, questo contenitore di COCONUT CREAMS (dal delizioso ripieno di crema alla noce di cocco rivestito da una fine cappa di caramella al burro) della BurberrysLimited. Proprio il marchio reso famoso al mondo per i soprabiti a prova d'acqua.
Durante la prima guerra mondiale i soldati britannici nelle trincee indossavano dei trench lunghi fino alla caviglia prodotti da un’azienda londinese di nome Aquascutum, che significa alla lettera “scudo per l’acqua”. L’aviazione inglese, nello stesso conflitto mondiale, si riforniva invece da Burberry, l’azienda fondata a Londra da Thomas Burberry, che aveva registrato il marchio solo alcuni anni prima e che fabbricava soprabiti ugualmente a prova d’acqua.
Difficile stabilire se Burberry è più resistente alla pioggia ... o più irresistibile alla golosità.