mercoledì 13 ottobre 2010

Una realtà incolore






















La complicità di una pioggerella autunnale e di un cielo plumbleo hanno spazzato di colpo, in un giorno soltanto, tutti i residui che ancora ci tenevano attaccati all'estate.

L'estate è scomparsa anche se indossiamo ancora gli stessi vestiti "leggeri" che avevamo in agosto
... e siamo in ottobre inoltrato. 
Hanno spazzato l'ultimo barlume di piacevolezze estive di cui 
ci siamo questa mattina dimenticati.

Una giornata che inizia come un film in bianco e nero. 

Che dà il senso profondo di una realtà non colorata.
Una realtà in cui il senso del convenzionale, del quotidiano, 

del tedioso, è un pò come questa giornata...

E io, per reazione, mi rifugio nella lettura di Italo Calvino, nella sua semplicità di scrittura e al tempo stesso nella complessità celata dietro di essa.


Sfoglio Marcovaldo, uno dei libri che preferisco, e comincio a sognare...
 

da: Marcovaldo di Italo Calvino
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La pioggia e le foglie (autunno)
 
Alla ditta in cui lavora, Marcovaldo si prende cura di una piantina posta nell’atrio.
Messa in cortile, la pianta traeva ogni giorno profitto dalla pioggia.
Marcovaldo, per non trascurarla, la portava a casa; attraversava 
la città portando con sé la piantina sulla sua bicicletta, inseguendo nuvole.
Il sabato e la domenica la passò in questo modo.
La piantina era talmente cresciuta che sembrava un albero su due ruote. Ma così grande era anche diventata ingombrante nell’ingresso della ditta e forse era meglio restituirla al vivaio in cambio di una più piccola. Marcovaldo ricominciò la corsa per la città senza decidersi ad imboccare la strada del vivaio…
Ormai non pioveva più; la pianta era come sfinita 
per quell’impetuoso sforzo di crescita e ad una ad una lasciò cadere 
le sue foglie che ingiallivano senza che Marcovaldo se ne accorgesse. Poi Marcovaldo ebbe un presentimento; si fermò, si girò; 
della pianta non restava che uno smilzo stecco.
L’ultima foglia che da gialla diventò color d’arancio, poi rossa, violetta, azzurra, verde poi di nuovo gialla e poi sparì.



 

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