lunedì 16 gennaio 2012

In questi tempi difficili, anche il cinema racconta il dramma comune a tante persone perbene

Attraverso la storia di un imprenditore che si ritrova messo alle strette da difficoltà economiche e sentimentali, anche il cinema racconta il momento di grandi difficoltà ed incertezze che sta vivendo l'Italia.

Un lavoro teso, suggestivo e azzeccato 
sulla crisi economica del nostro Paese
                                                      Marco Chiani


Pierfrancesco Favino nel ruolo di Nicola
Nicola è il titolare di una fabbrica, ereditata dal padre, che adesso è sull'orlo del fallimento. Nicola si ritrova strangolato dai debiti e dalle banche, nella Torino che vive la grande crisi economica che soffoca tutto il paese. Ma è orgoglioso, tenace. Ha deciso di risolvere i suoi problemi senza farsi scrupoli, esattamente come le finanziarie che lo vorrebbero al tappeto. Laura, sua moglie, è sempre più distante. La sta perdendo, se ne è accorto, ma non fa nulla per colmare la distanza che ormai li separa. Assediato dagli operai che lo pressano per conoscere il loro destino, in attesa di concludere una joint venture con una compagnia tedesca, Nicola avverte che qualcosa sta turbando l'unica certezza che gli è rimasta: il matrimonio. Ma invece di aprirsi con Laura comincia a sospettare di lei. E a seguirla di nascosto. Tutto precipita. I tedeschi rifiutano l'accordo e Laura annuncia che ha intenzione di separarsi. Nicola annaspa e tira fuori il peggio di sé. Poi la ruota della vita di Nicola gira. Tutto sembra tornare a posto: l'azienda, il matrimonio, il successo sociale. Ma Nicola ha più di un segreto e Laura non tarderà a smascherarlo.




Un grande regista come Giuliano Montaldo, da sempre impegnato a interpretare la realtà, racconta la storia di un imprenditore vittima di una finanza senza scrupoli e sigla un potente affresco sul presente sotto gli occhi di tutti.


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