lunedì 23 maggio 2011

Se mi vuoi bene, regalami un libro.

Per la promozione della lettura, ritorna l’iniziativa:  
Oggi è la Festa del libro.  

L’idea è interessante, come lo è qualunque iniziativa che spinga a leggere. Per l'occasione suggerisco il titolo del nuovo libro "Cosa tiene accese le stelle" dello scrittore e giornalista Mario Calabresi. Un libro che corre sul filo della storia alla scoperta dei cambiamenti avvenuti all’interno della nostra quotidianità.

“Una sera di novembre del 1955 mia nonna, che aveva quarant’anni, riconquistò la libertà e si sentì felice: aveva preso in mano un libro 
ed era riuscita a leggere qualche pagina prima di addormentarsi.”


E' così che Mario Calabresi ci racconta la sensazione di libertà e di rilassatezza che sua nonna ha provato la prima volta che ha utilizzato la lavatrice.
Una proposta di lettura che vorrebbe aiutare a riflettere ed esorcizzare la situazione di malessere generale, diffuso soprattutto tra gli strati più giovani della popolazione, fino alla sua totale scomparsa. Proprio per riuscire 
in questa impresa Mario Calabresi cerca 
di raccontare alcune delle più grandi invenzioni di tutti i tempi nella speranza di far capire ai giovani com’era realmente la vita non molti anni fa, ai tempi più o meno 
dei loro nonni, in tempi in cui anche le più semplici azioni quotidiane potevano essere difficili da compiere.

... C'è chi è riuscito a offrire una speranza per i malati incurabili, 
chi è diventato un prestigioso astronomo e spera ancora di vedere 
l'uomo su Marte, chi ha trasformato la sua tesi di laurea in un'azienda californiana di successo, e chi ha deciso di cambiare il proprio destino giocando l'unica carta a sua disposizione, lo studio. 
Per intuire che in mezzo allo sconforto diffuso la strada esiste, perché coltivando le proprie passioni non si rimane delusi e perché la libertà si conquista, anche, con la volontà. Per scoprire un giacimento di vita, energia e coraggio, un luogo in cui "le stelle si sono accese per guidare il cammino degli uomini, la loro fantasia, i loro sogni, per insegnarci a non tenere la testa bassa, nemmeno quando è buio"...

Forse in questo modo i giovani possono aprire 
gli occhi sul loro presente e iniziare a provare 
un minimo di fiducia nei confronti del futuro.


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