Il film Io sono Li è la storia d'amore interetnica raccontata da Andrea Segre, documentarista affermato e particolarmente sensibile al tema dei migranti.
Shun Li confeziona quaranta camicie al giorno per pagare il debito
e i documenti che le permetteranno di riabbracciare suo figlio di otto anni. All'improvviso viene trasferita a Chioggia, una piccola città-isola della laguna veneta per lavorare come barista in un'osteria. Bepi, pescatore di origini slave, soprannominato dagli amici
"il Poeta", da anni frequenta quella piccola osteria. Il loro incontro
è una fuga poetica dalla solitudine, un dialogo silenzioso tra culture diverse, ma non più lontane. È un viaggio nel cuore profondo di una laguna, che sa essere madre e culla di identità mai immobili.
Ma l'amicizia tra Shun Li e Bepi turba le due comunità, quella cinese e quella chioggiotta, che ostacolano questo nuovo viaggio, di cui forse hanno semplicemente ancora troppa paura
Shun Li confeziona quaranta camicie al giorno per pagare il debito
e i documenti che le permetteranno di riabbracciare suo figlio di otto anni. All'improvviso viene trasferita a Chioggia, una piccola città-isola della laguna veneta per lavorare come barista in un'osteria. Bepi, pescatore di origini slave, soprannominato dagli amici
"il Poeta", da anni frequenta quella piccola osteria. Il loro incontro
è una fuga poetica dalla solitudine, un dialogo silenzioso tra culture diverse, ma non più lontane. È un viaggio nel cuore profondo di una laguna, che sa essere madre e culla di identità mai immobili.
Ma l'amicizia tra Shun Li e Bepi turba le due comunità, quella cinese e quella chioggiotta, che ostacolano questo nuovo viaggio, di cui forse hanno semplicemente ancora troppa paura
“L’acqua del mare entra nella laguna e ne esce,
ma non tutta. Una parte resta dentro”
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