Scritto e diretto dall’esordiente Gavin Wiesen, L'arte di cavarsela vede al centro della narrazione il personaggio di George, adolescente apatico senza alcun interesse verso la scuola né per nessun’altra attività. Un giorno Sally, una sua coetanea, viene sorpresa a fumare sul tetto della scuola e George se ne addossa la colpa. Sally quindi decide di sdebitarsi invitandolo a diventare suo amico. Iniziano così a fare lunghe passeggiate per le strade di New York, partecipano a svariati eventi mondani e instaurano un saldo rapporto che ben presto andrà ben al di là della semplice amicizia…. Esposta in questo modo, la trama di L’arte di cavarsela potrebbe sembrare quella di un qualsiasi altro teen-movie sulla scia della vasta quantità di prodotti più o meno memorabili visti negli ultimi periodi, non fosse per la spiazzante e piacevole originalità che rappresenta il fiore all’occhiello dello script e della storia in sé.
Malgrado l’apparenza, l’opera prima di Gavin Wiesen ha tutte le potenzialità per riservare al pubblico il giusto livello di sorprese, riuscendo anche nella difficile impresa di farsi ricordare al termine della visione. Lungi dal catalogarlo con l'etichetta “capolavoro” o “fenomeno cinematografico dell’anno”, diamo a Cesare quel che appartiene a Cesare, e riconosciamo a Wiesen di essersi dimostratosi capace di realizzare un prodotto che soddisfa appieno i propri intenti e che concede il giusto livello di sentimentalismo senza risultare retorico né fastidioso.
La macchina da presa oscilla, scruta, penetra a fondo nelle emozioni dei personaggi, li accompagna in ogni loro minimo gesto, senza essere invasiva ma solo partecipe di ciò che succede, dando vita ad uno spettacolo che certamente non farà rimpiangere i soldi del biglietto.
Una coinvolgente storia d’amore tra due teen-ager priva di inutili sentimentalismi e di momenti zuccherosi.
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