The Tree of Life è un poema di due ore e diciotto minuti che cerca con ostinazione in sé stesso
e nel suo lavoro espressivo la sintesi estrema
e articolata dell'Amore, della Vita, della Morte.
Federico Gironi
Ambientata negli anni cinquanta, The Tree of Life è la storia
di una famiglia del Midwest raccontata attraverso lo sguardo
del figlio maggiore (Jack) nel suo viaggio personale dall'innocenza dell'infanzia alle disillusioni dell'età adulta in cui cerca di tirare
le somme di un rapporto conflittuale con il padre (Brad Pitt).
Jack - che da adulto è interpretato da Sean Penn - si sente come un'anima perduta nel mondo moderno che vaga nel tentativo
di trovare delle risposte alle origini e al significato della vita,
tanto da mettere in discussione anche la sua fede.
... Padre estremamente duro e madre infinitamente amorevole. L’infanzia di Jack è polarizzata da due genitori che gli impartiscono precetti diversi fra loro. Negli anni cinquanta, in Texas, si cresce anche così. Una famiglia come tante, tre fratelli e la provincia,
la natura. Finché il dolore non entra in scena, quando uno dei fratelli perde precocemente la vita. Ed entrano in scena pure le domande. Con esse inizia un percorso di consapevolezza che Jack termina ormai quando è divenuto adulto. La grandezza di un film è quando senti un pugno allo stomaco. Proprio alla bocca dello stomaco.
Non importa che la sensazione possa portare entusiasmo oppure riprovazione. Farti arrabbiare o illuminarti sul senso della vita.
È l’effetto che conta: il fiato che manca, le immagini
che ti rincorrono appena scorrono i titoli di coda.
Sei minuti di applausi alla prima di Cannes riservata al pubblico, ululati e fischi conditi da non troppi battiti di mano per la proiezione riservata alla stampa. Non sappiamo se “L’albero della vita”
di Malick sia un capolavoro. Sicuramente però, entrerà, a suo modo, nella storia della settima arte.
Perché di arte si tratta, che piaccia o no ...
Edoardo TrimboliBuona visione!
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