domenica 7 novembre 2010

Una Vita Tranquilla


A detta dei tanti che lo hanno già visto, nonostante il trailer fuorviante, Una Vita Tranquilla è giudicato un filmdalla forte 
carica emotiva che senza ricorrere a stucchevoli stereotipi 
rielabora concetti abusati decodificandoli in modo forte e originale.





















Il film, partendo da "Il nemico dell'Acqua" di Filippo Gravino, sfiora i fatti di cronaca di Duisburg del 2007.

La trama
Interpretato dal virtuoso attore napoletano Toni Servillo, Rosario Russo ha poco più di cinquanta anni. Da dodici vive in Germania dove gestisce, insieme alla moglie Renate, un albergo ristorante. 
La sua vita scorre serena: ha un bambino (Mathias), un aiuto cuoco (Claudio) che è anche un amico, e molti progetti per il futuro.
Un giorno di febbraio, però, tutto cambia. Nel ristorante di Rosario arrivano due ragazzi italiani. Il primo si chiama Edoardo ed è il figlio di Mario Fiore, capo di una delle più potenti famiglie di camorra. L'altro si chiama Diego, e Rosario lo riconosce subito perché Diego 
è suo figlio. Non si vedono da quindici anni, da quando Rosario 
si chiamava Antonio De Martino ed era uno dei più feroci e potenti camorristi del casertano.
Allora si era fatto credere morto e si era ricostruito una seconda vita in Germania. Diego all'epoca aveva dieci anni, ora è cresciuto 
e si è affiliato al clan dei Fiore.
Diego è in Germania su mandato della camorra.
Ma qualcosa va storto. E la vita tranquilla di Rosario Russo prende una piega imprevedibile e drammatica.



Un noir dalle tinte drammatiche. Ho proprio voglia di vederlo!

E' notizia di ieri:  

06.11.2010_ Roma 
In questa edizione del Festival Internazionale del Film di Roma,  
Toni Servillo vince meritatamente il Marc’Aurelio come miglior attore per il film Una vita tranquilla di Cupellini. Salito sul palco per ricevere il premio, accolto da una vera ovazione, Toni Servillo 
ha dichiarato: "Dedico il premio al cinema e al teatro italiani 
nel loro valore di impresa, ma anche nel senso profondo, 
di avventura, che è in tutti noi attori e registi"


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